Chi acquistasse oggi in borsa il CTZ con scadenza ad Agosto 2012, fisserebbe un rendimento lordo attorno al quattro e mezzo per cento. Stiamo parlando di un titolo che ha dieci mesi di vita residua.
Molto si è parlato dello spread tra il BTP decennale ed il Bund di pari durata. Così come si è parlato della soglia del sei per cento di rendimento, più o meno reale spartiacque tra una crisi controllabile ed una incontrollabile. E giustamente si è considerato, per mesi, che il termine di riferimento dello spread è un titolo sopravvalutato, tanto da offrire ben meno dell’inflazione. Così come si è giustamente considerato che i BTP circolanti così onerosi sono, però, ancora pochi rispetto al totale del debito. Il che di per sé concede tempo per prendere le necessarie misure.
Ebbene, il tempo è finito. Chi conosce un po’ di storia dei mercati finanziari sa bene a cosa prepararsi quando i tassi a breve raggiungono quelli, già molto alti, a lungo termine.
Considerata la struttura economica del nostro Paese, una reazione forte e precisa – pur molto dolorosa – può ancora salvarci. Ma tra non molti giorni potrebbe non essere più possibile.