Nei prossimi mesi proporremo a tutti i nostri Clienti privati una nuova valutazione della propria situazione previdenziale.
Il motivo non risiede principalmente nella recente riforma, che deve comunque essere considerata. Risiede soprattutto nel nuovo scenario macroeconomico, caratterizzato da tassi di crescita negativi in un contesto di inflazione bassa ma non azzerata. Un mix in grado di rimettere in discussione il tasso di sostituzione atteso (il rapporto tra assegno pensionistico e ultimo reddito) pur se questo fosse stato calcolato anche solo pochi anni fa.
Il salvadanaio per la vecchiaia, realizzato con fondi pensione o con altri mezzi, poteva essere un lusso con tassi di sostituzione vicini all’ottanta per cento. Si poteva forse mettere in second’ordine con tassi attorno al settanta per cento. Oggi sono tuttavia frequenti i casi in cui non è ragionevole attendersi di più del cinquanta per cento.
Sono soprattutto i giovani e gli autonomi a dover far bene i conti. L’aiuto di un esperto indipendente è di importanza strategica. Questi deve essere dotato di informazioni normative aggiornate e di un potente software di calcolo ma anche della capacità di valutare i limiti delle proiezioni e di calcolare scenari differenti. Deve inoltre essere in grado di inserire la pianificazione previdenziale nella situazione concreta del Cliente e deve essere totalmente slegato da ottiche di vendita.
Affrontare con successo la sfida della pianificazione pensionistica è possibile, se non si rinvia la decisione e ci si vale di un libero professionista.